Pensieri ed Emozioni
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Quando la vita non ti somiglia più
Eppure continui.Perché quella vita, quel lavoro, quel ritmo che ti pesa… ti servono.Servono i soldi per restare a galla, le abitudini per non cadere, le certezze per non sciogliersi sotto il peso del mondo.Così la sveglia suona alle sei, ogni mattina, e l’unico momento che assomiglia alla pace è quel breve incontro con l’alba, mentre ti avvii verso un luogo dove sai già che vedrai cose che ti feriscono. Le vedi, le dici, e tutti ti danno ragione.Ma tutto resta immobile.Come se niente potesse davvero cambiare.Come se fosse scritto così. E allora diventi il piccolo insetto che disturba, quello che punge con domande scomode, quello da schiacciare.Perché molti – quasi…
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Buen Camino
Scegliere di partire, affrontare la fatica e riscoprire la vita Quando mio fratello mi ha detto che voleva fare il Cammino di Santiago, non ci ho pensato due volte e gli ho chiesto subito se potevo partire con lui.Non sapevo bene il motivo. Forse perché era un sogno che rimandavo da troppo, forse perché quest’anno mi sono buttata in tanti cambiamenti. Sentivo il bisogno di partire: per cercare risposte, per fare chiarezza, o semplicemente per mettermi alla prova. Così abbiamo preso i biglietti per Oviedo e il 4 settembre siamo arrivati a León. Avevamo preparato un itinerario… che ovviamente non abbiamo rispettato. Quattordici giorni di cammino, una media di 30…
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Non sei in ritardo, sei in cammino
Trenta giorni in viaggio. Un mese intero. Un viaggio che ho fortemente voluto. Era da anni che sognavo di andare nel Sud-est asiatico.Sentivo il bisogno di mettere il naso fuori, di vedere qualcosa di completamente diverso da ciò che conoscevo. Forse, una parte di me voleva semplicemente evadere da una realtà che cominciava a starmi stretta. Negli ultimi undici anni non ho fatto altro che lavorare. Ho cambiato città per ottenere un contratto dignitoso, e da lì – come tanti – sono entrata in un tunnel senza fine. Mi sono sentita incasellata in una vita che ho smesso di interrogare: dove stavo andando? Mi piaceva davvero quello che stavo costruendo?…
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Questa notte è ancora nostra
Ci sono giornate, nel corso della vita, che stranamente ricordi più di altre. Ci avete mai fatto caso? Il 16 giugno 2009 è una di queste. Ricordo vividamente quella serata e i miei amici. Ricordo persino come ero vestita: un jeans e una camicia a righe bianche e rosa. Quel giorno — e quell’estate in particolare — resterà per sempre tra le più importanti della mia vita. Segnava la fine della scuola, la conclusione di un percorso lungo anni e l’inizio di qualcosa di nuovo. C’era ansia e paura perché alla domanda: «cosa farò da grande?», ancora non sapevamo rispondere. Ma anche adrenalina e un’irrefrenabile voglia di evadere da una…
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Quanto di tutto quello che hai ti serve davvero?
Nei giorni scorsi ho deciso di fare il cambio stagione. A metà giugno tornerò in Italia e con i 30 gradi già fissi qui in Thailandia, avevo bisogno di vestiti più leggeri da infilare nello zaino. Odio fare il cambio stagione. L’ho sempre vissuto come un servizio/sacrificio. Tutti gli anni mi organizzo un’intera giornata solo per affrontarlo, e ogni volta mi prometto che un giorno avrò un armadio così grande da non dover più fare questo lavoro ogni sei mesi. Dopo colazione e una lunga preparazione psicologica al tavolo della cucina, mi sono decisa: ho tirato giù dall’armadio le scatole con i vestiti estivi. Lentamente ho iniziato a svuotare i…
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Svuotare un armadietto, riempire la vita
Un addio che pesa più del previsto Qualche giorno fa sono passata in ospedale per restituire il badge e svuotare il mio armadietto.Mi sono presa un po’ di tempo prima di farlo, per darmi modo di metabolizzare. Sapevo che una parte di me avrebbe sofferto anche solo per un gesto semplice come quello. Perché, in realtà, significava mettere un punto. Scrivere la parola “fine” su qualcosa che mi ha accompagnato per sette anni. Con me c’era la mia collega e ormai amica Assunta. Ad un certo punto è andata via, lasciandomi da sola. E in quel momento ho provato sollievo. Conoscendomi, avrei fatto tutto di fretta: svuotato, chiuso, via. Senza…
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Resistenza
Mi sono fermata un po’ di più questa volta a pensare cosa scrivere. Mi sono presa un intero mese per metabolizzare, per riflettere e per trovare le parole giuste. Delle parole che potessero contenere tutte le emozioni provate in questi sette anni. Ma alla fine, mi sono resa conto che era impossibile contenere tutto quello che è successo, quello che ho vissuto e quello che i miei colleghi – ognuno in modo diverso – mi hanno regalato. Purtroppo – chi mi conosce lo sa – non ho il dono della sintesi, allora ho provato a renderlo un esercizio di scrittura e mi sono fatta una domanda: Cosa ha rappresentato per…
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La lista dei desideri
Verso la fine dell’anno scorso ho compilato una lista dei desideri che speravo di realizzare per l’anno nuovo. All’inizio avevo pensato anche di darmi un limite di tempo, ma alla fine ho cambiato idea perché non volevo che una cosa bella diventasse uno stress. Dicono che se – oltre a pensarlo – un sogno lo scrivi, hai il 40% in più di possibilità di realizzarlo. Sono rimasta ferma qualche minuto di fronte a quella pagina, pensando a tutte le cose più fantasiose che avrei voluto fare. Ho pensato ai limiti che vorrei superare, a tutti i sogni nel cassetto che ho accumulato negli anni e che per mancanza di tempo…
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Ricordati di vivere
Qualche anno fa, un mio caro amico – dopo la morte di sua mamma- in un momento di sconforto mi ha chiesto: «come hai superato il lutto di tuo padre?» Sono rimasta interdetta da quella domanda, forse perché non me l’aspettavo o forse perché non sapevo cosa rispondere. Ricordo che ci ho pensato per giorni, forse anche mesi. Mi interrogavo su quella domanda e su altre domande che sono emerse dopo la sua. Come con il vaso di Pandora, aveva aperto un mondo dentro di me fatto di dubbi e interrogativi: E questa l’impressione che do alle persone all’esterno? Ho “superato” davvero il mio lutto? Cosa si intende per “superato”?…
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Salvezza
Cosa rappresenta per te la scrittura? E’ iniziato con una domanda questo stage di scrittura. E la cosa mi ha subito sorpreso perché ogni mio cambiamento è sempre partito da una domanda. Ci ho pensato qualche secondo e la prima risposta che mi è venuta di pancia è stata: Salvezza. Ero un po’ preoccupata per questo weekend immersivo di scrittura, perché non sono brava a scrivere “al comando”, con dei tempi prestabiliti di consegna, in un posto che non è casa mia e senza la mia musica. Solitamente vado in ansia e finisco con lo scrivere cose banali, e io odio scrivere cose che rileggendo non mi piacciono, volevo essere…






